L’International Consortium of Investigative Journalists, un consorzio formato da giornalisti provenienti da vari paesi e appartenenti a prestigiose testate, ha pubblicato un’inchiesta che getta ombre sulle protesi al seno, in silicone, che sono impiantate praticamente in tutto il mondo.
Il punto principale sarebbe l’assoluta mancanza di test di sicurezza, tanto che non sarebbe neppure tenuto in considerazione un possibile nesso con un tumore raro al sistema immunitario: si tratterebbe del linfoma anaplastico a larghe cellule.
Per ora non è chiaro quale sia il tasso effettivo di insorgenza del cancro ma, nel frattempo, in Francia c’è già la raccomandazione delle autorità che invitano a non utilizzare le protesi con silicone “ruvido” in attesa di ulteriori indagini a riguardo. Lo stesso potrebbe accadere anche nel Regno Unito, dove le indagini sono già partite anche se non è stata fornita ancora una comunicazione ufficiale. Oltre al tumore, l’inchiesta pone l’accento anche su numerosi altri effetti collaterali di queste protesi al seno, in alcuni casi gravi e tenuti nascosti dai produttori.