Il progetto Smartfood è stato lanciato dall’Irccs Fatebenefratelli di Brescia e punta a scoprire un eventuale nesso tra la dieta mediterranea e la prevenzione dell’alzheimer. I ricercatori stanno così cercando persone in buona salute e con età compresa tra i 65 e gli 80 anni per portare avanti uno studio che potrebbe aprire così nuovi scenari nella lotta a quest’odiosa malattia.

L’importanza del cibo nella fisiopatologia neurologica è sempre più rilevante, con la dieta che può influire direttamente sul sistema nervoso: è questo che ricorda il dottor Giuliano Binetti, responsabile del Centro per la memoria del Fatebenefratelli. Il tutto sottolineando che già sono diverse le ricerche che correlano lo stile di vita occidentale allo sviluppo dell’alzheimer.

La dieta mediterranea potrebbe così essere un deterrente: dall’olio d’oliva alla frutta e alla verdura, passando per cereali, pasta e pane (integrali), legumi, pesce e una minor frequenza di consumo di carne, uova, latticini e vino.

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