Su mBio, una prestigiosa rivista americana incentrata sulla microbiologia, ha lanciato l’allarme: tra le tante varietà di buste di insalate pronte ci sarebbero diversi tipi di batteri tra cui, in particolare, uno che sarebbe resistente agli antibiotici.
Un comunicato congiunto dell’Istituto Julius Kühn e dell’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio ha segnalato questo batterio che si sviluppa nel letame, nei corsi d’acqua, nel suolo e nei fanghi di depurazioni. Mentre si sta valutando quale possa essere il rischio effettivo cui va incontro il consumatore, il consiglio resta quello di lavare con estrema accuratezza verdure crude e insalata fresca: una consuetudine che deve essere propria soprattutto delle categorie di persone più a rischio, con difese immunitarie basse. E’ il caso, ad esempio, di donne incinte o persone malate.
Tali batteri nocivi presenti nelle buste di insalata pronto possono trasferirsi in microorganismi patogeni che già sono presenti nel nostro organismo, aumentando la loro resistenza agli antibiotici.